2° Workshop Nazionale sulle Ectomicorrize
Palermo – Madonie 19/21 ottobre 2015
Nei giorni compresi fra il 19 e il 21 Ottobre, si è svolto in Sicilia il 2° Workshop Nazionale sulle Ectomicorrize organizzato dall’Unione Micologica Italiana (UMI), dal Dipartimento Scienze Agrarie e Forestali dell’Università di Palermo e dal Dipartimento di Scienze Agrarie dell’Università di Bologna.
A due anni di distanza dalla prima edizione del Workshop svoltosi in Sardegna, questo evento ha registrato un rilevante incremento del numero di partecipanti e un crescente (e inaspettato) interesse per la materia trattata. In particolare, in questa edizione ci sono stati 45 partecipanti afferenti da 6 diverse Università italiane (Palermo, Bologna, Perugia, Sassari, Genova, L’Aquila) fra cui 30 studenti delle Università di Palermo e di Bologna. Questo workshop è stato concepito e organizzato con un duplice scopo: 1) studiare la comunità ectomicorrizica di Abies nebrodensis (abete dei Nebrodi), una specie di abete a forte rischio di estinzione, endemica nelle Madonie; 2) coinvolgere gli studenti universitari nello studio di questo settore della micologia spesso poco considerato anche in ambito accademico.
Come da programma, il workshop è iniziato alle ore 14 del pomeriggio di Lunedì 19 Ottobre presso l’aula G del Dipartimento Scienze Agrarie e Forestali dell’Università di Palermo con una serie di seminari riguardanti la descrizione di vari aspetti della simbiosi micorrizica e delle fitocenosi e micocenosi caratterizzanti l’area oggetto di studio del workshop. Dopo gli indirizzi di saluto dei rappresentanti delle Università coinvolte nell’organizzazione dell’evento e del vicepresidente dell’Unione Micologica Italiana, Domizia Donnini (ricercatrice dell’Università di Perugia) ha illustrato i vari tipi di simbiosi micorriziche che le piante instaurano con i funghi, descrivendone l’importanza funzionale ed ecologica. In seguito Pamela Leonardi e Mirco Iotti (Università di Bologna) hanno esposto i metodi di studio morfologici e molecolari per la caratterizzazione delle specie fungine ectomicorriziche e le rispettive problematiche. Livio Torta (ricercatore dell’Università di Palermo) ha poi svolto un’interessante intervento sulle relazioni fra funghi micorrizici, microrganismi fitopatogeni e pianta ospite, evidenziando l’importante ruolo che questi funghi simbionti svolgono sulla salute delle piante in natura. Infine il Prof. Rosario Schicchi ed il Prof. Giuseppe Venturella (Università di Palermo) hanno presentato relazioni sulla specie oggetto d’indagine in questo workshop, A. nebrodensis, e descritto l’ambiente in cui essa si sviluppa. L’abete dei Nebrodi è morfologicamente simile all’abete bianco ma indagini genetiche condotte in passato hanno confermato la sua appartenenza ad un taxon ben distinto e separato dagli altri abeti mediterranei. La specie era stata considerata estinta all’inizio dello scorso secolo a causa del disboscamento, incendi ed eccessivo pascolamento. La popolazione attuale è costituita da soli 30 esemplari adulti distribuiti su di un’area di circa 100 ha nel Vallone Madonna degli Angeli , una valle delimitata dai monti Scalone, Pene e Cavallo ed inclusa nel Parco Regionale Naturale delle Madonie.
Questo abete è attualmente protetto da una legislazione della Regione Sicilia ed è stato oggetto di un recente Progetto Europeo “LIFE” con lo scopo di salvaguardarne la rigenerazione naturale (ad oggi sono stati censiti circa 180 semenzali) e promuoverne quella artificiale in vivaio. Gli esemplari di A. nebrodensis crescono generalmente sui pendii scoscesi e aridi della zona (fra i 1400 e 1600 m slm), isolati o in boscaglie dominate dal faggio, alle quote più elevate, o dal leccio alle quote inferiori. Nell’area d’indagine sono comuni anche Quercus petraea, Fraxinus ornus, Acer campestre, Acer monspessulanum, Ilex aquifolium, Malus sylvestris, Sorbus aria, Crataegus lacinata, Cotoneaster nebrodensis oltre a Juniperus hemisphaerica, specie endemica che forma vasti tappeti arbustivi in quest’area. La comunità ectomicorrizica dell’abete dei Nebrodi ad oggi non è mai stata studiata e non sono disponibili in bibliografia nemmeno studi sulla micocenosi ad esso associata.
L’attività pomeridiana si è conclusa con l’appuntamento per la mattina successiva per l’escursione al Vallone Madonna degli Angeli (Polizzi Generosa, Palermo). I partecipanti sono arrivati in bus nella località di studio verso le 10 della mattina e dopo circa un’ora di cammino nella splendida cornice ambientale fornita dal Parco delle Madonie, hanno raggiunto i primi esemplari di A. nebrodensis.
Sono stati visitati circa la metà degli esemplari esistenti, non senza difficoltà dovute al dislivello altimetrico e alla scarsa visibilità a causa della fitta nebbia che ha caratterizzato per lunghi tratti l’intera giornata. Un “temerario” gruppo di studenti guidato dal Prof. Venturella si è poi spinto fino alla quote più elevate (max alt. 1635 m slm) dove gli esemplari di A. nebrodensis si sviluppano spesso isolati in mezzo ad impervie pietraie. Nel corso dell’escursione sono stati prelevati campioni di suolo in prossimità di differenti specie arboree (abete, faggio e leccio) ed esemplari di macrofunghi cresciuti in prossimità degli stessi abeti. I micologi e botanici presenti hanno risposto ai quesiti posti dagli studenti durante l’escursione .
Il rientro a Palermo è avvenuto alle 18 del pomeriggio.
La mattina successiva è stata svolta un’esercitazione didattica presso il Laboratorio di Difesa Biologica ed Integrata del Dipartimento Scienze Agrarie e Forestali (Fig. 6), nel corso della quale sono state isolate e pulite le radici micorrizate presenti all’interno dei campioni di suolo raccolti (Fig. 7) e sono stati mostrati agli studenti alcuni dei morfotipi ectomicorrizici presenti su di esse, descrivendone le caratteristiche morfo-anatomiche al microscopio stereoscopico e a quello ottico. Verso fine mattinata sono state fatte le considerazioni conclusive sull’attività svolta a cui sono seguiti i saluti di rito ed il rientro dei partecipanti nelle rispettive sedi.
L’iniziativa ha avuto un buon successo ed un crescente consenso e ha rappresentato l’occasione per consolidare ed ampliare il gruppo italiano di studio sulle comunità ectomicorriziche formatosi durante la prima edizione del workshop. Per questo motivo mi preme ringraziare i membri di questo gruppo di ricerca che hanno partecipato all’evento: Domizia Donnini e Marozzi Giorgio (Università di Perugia), Marco Leonardi (Università de L’Aquila), Simone di Piazza (Università di Genova), Giovanni Ragaglia (Università di Sassari), Prof. Maria Speranza e Pamela Leonardi (Università di Bologna). I risultati conseguiti con questa iniziativa saranno presentati nel corso del prossimo convegno dell’UMI ed in parte pubblicati sulla rivista Micologia Italiana.
Un particolare e sentito ringraziamento al presidente del comitato organizzatore Prof. Giuseppe Venturella, al Prof. Rosario Schicchi, alla Prof.ssa Santella Burruano, al Dr. Livio Torta e a tutti i loro collaboratori (Maria Letizia Gargano, Gaia Piazza, Riccardo Compagno, Selene Giambra, Gaetano Conigliaro) per la splendida organizzazione dell’evento e la calorosa accoglienza ricevuta a Palermo.
Mirco Iotti